calorie dei salumi
Le calorie dei salumi

Quali sono gli affettati meno calorici

Quante calorie hanno i salumi?

Tra le proprietà nutrizionali dei salumi e degli alimenti in generale quelle che riscuotono maggiore interesse da parte dei consumatori sono relative al valore calorico. Così, prima di voler conoscere le quantità di grassi, proteine e sali minerali contenuti negli affettati, ci si chiede quante calorie hanno salumi e insaccati.

Il fabbisogno calorico indica la quota di energia da assumere giornalmente con l’alimentazione per sopperire alla necessità dell’organismo per le attività metaboliche e a quelle del corpo per le azioni che compiamo durante il giorno. Ogni alimento ha un apporto calorico differente, non modificabile attraverso la cottura del cibo, ed è importante quantificare le calorie complessive dei pasti per bilanciare adeguatamente la dieta quotidiana evitando eccessi calorici o, all’opposto, carenze.

Le calorie degli alimenti, espresse in Kcal (chilocalorie), sono importanti ma lo sono altrettanto anche gli altri nutrienti essenziali presenti nel cibo: proteine, carboidrati, lipidi, minerali, vitamine, fibre, ecc. Per ognuna di queste sostante il nostro organismo necessita infatti di raggiungere un’adeguata quota giornaliera, che deve essere garantita con l’alimentazione nel caso in cui il nostro corpo non sia in grado di sintetizzare autonomamente tali molecole. Ecco perché, a parità di valore calorico tra due alimenti o tra due salumi, si può preferire l’uno piuttosto che l’altro in base all’apporto nutrizionale generale.

 

I salumi con meno calorie

Premesso che la porzione standard di affettati e insaccati è di 50 g (clicca qui per sapere a quante fette corrisponde una porzione) e che i prodotti di carne italiani sono oggi estremamente migliorati dal punto di vista della composizione in macronutrienti e micronutrienti risultando quindi di sempre maggiore qualità, possiamo affermare che i salumi meno calorici sono:

  • la Bresaola della Valtellina IGP, che contiene mediamente 76 kcal per 50 g di prodotto e si conferma il salume più magro e adatto alla linea, con inoltre un elevato apporto proteico e di sali minerali;
  • il prosciutto cotto, che con sole 69 kcal per 50 g di prodotto ha un contenuto calorico anche più basso della bresaola ma trattandosi di un dato generico sul prosciutto cotto va poi rapportato alla specifica tipologia di prosciutto che si consuma (scopri di più sui tipi di prosciutto);
  • il prosciutto crudo nazionale, con 118 kcal per porzione che scendono a 85 kcal in caso di prosciutto sgrassato (scopri perché non scartare il grasso del prosciutto). Anche qui è bene distinguere tra i differenti tipi di prosciutto crudo: il Crudo di Parma DOP, che è uno dei prosciutti più magri e di qualità, ha per esempio 269 kcal per 100 g di prodotto (176 kcal se sgrassato).

 

I salumi con più calorie

I salumi a valore calorico più elevato (è infatti sbagliato parlare di salumi più grassi) sono invece:

  • la pancetta arrotolata, con 265 kcal per 50 g di prodotto, che tuttavia è il salume con il maggior contenuto di omega-3 (acido alfa linoleico);
  • il salame, in particolare il salame ungherese (210 kcal per 50 g), il salametto alla cacciatora (206 kcal per 50 g) e il salame Milano (192 kcal per 50 g);
  • la Coppa, con i suoi 201 kcal per porzione che però forniscono all’organismo un ottimo quantitativo di omega-6 (acido linoleico);
  • lo Speck, che si attesta su valori calorici comunque meno elevati (150 kcal per 50 g di prodotto).
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