export salumi italiani all'estero 2020
Export salumi: gli affettati italiani più venduti all’estero

Quali sono i salumi più amati fuori dai confini nazionali

A causa della pandemia il 2020 è stato un anno di contrazione per la produzione di salumi italiani, come abbiamo visto in questo articolo. Anche le esportazioni di prodotti di carne verso l’estero hanno risentito della particolare situazione legata al covid e alle misure restrittive adottate in tutti i Paesi del mondo, ma già nell’ultima parte dell’anno si sono notati incoraggianti segnali di ripresa dell’export di salumi in particolare verso gli Stati Uniti. Vediamo nel dettaglio i dati di vendita comunicati da Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi.

 

I salumi italiani più esportati in Europa

Nel corso del 2020 i salumi italiani venduti all’estero sono stati complessivamente 170.137 tonnellate, un quantitativo in calo del 7,2% rispetto all’anno precedente ma con un fatturato che mostra segno positivo: 1626,7 milioni di euro, con crescita a valore del 2,5%, che è un risultato superiore rispetto a quello dell’export del settore alimentare complessivo (in crescita dell’1% sul 2019) e di tutte le esportazioni nazionali (in flessione del 9,8%).

Nel mercato europeo, il primo Paese di esportazione dei salumi italiani è sempre la Germania, dove nel 2020 sono state destinate 33.840 tonnellate di prodotti con un leggero calo (-1,4%) sull’anno precedente: in particolare, i salumi made in Italy più amati dai tedeschi nel corso dell’anno sono stati mortadella, prosciutto cotto e salame, mentre minori sono state le esportazioni di bresaola, pancetta e prosciutto crudo rispetto al passato. In Francia sono stati spediti complessivamente salumi per oltre 29mila tonnellate (-1,8%), mentre in Belgioterzo mercato europeo per l’export italiano di salumi con 7.489 tonnellate – sono stati apprezzati soprattutto mortadella e wurstel.

Gli altri Paesi UE principali importatori di salumi e affettati italiani sono:

  • l’Austria, con 7.840 tonnellate, prevalentemente di salame, bresaola e prosciutto crudo;
  • la Spagna, con 6.260 tonnellate (-8,1%), dove gli unici ad essere aumentati di volume sono i prosciutti cotti italiani;
  • la Croazia;
  • la Polonia;
  • la Svezia;
  • i Paesi Bassi.

 

Le esportazioni di salumi nei Paesi extra UE

In seguito alla Brexit anche la Gran Bretagna è considerato un Paese terzo per l’export italiano: nel 2020 anche quello britannico si è confermato un bacino di consumo che apprezza i salumi prodotti in Italia con 15.881 tonnellate importate dalla nostra penisola: in aumento rispetto al 2019 il consumo di salame e pancetta stagionata.

Anche gli Stati Uniti, grande mercato per l’export alimentare italiano dei salumi, hanno mostrato un calo della domanda concentrato però nella fase centrale del 2020, mentre negli ultimi mesi le esportazioni di prodotti di carne verso gli Usa hanno ricominciato a correre: sui dodici mesi il calo è quindi piuttosto contenuto (-4,5%), con 10.453 tonnellate totali. Crescono nel gradimento degli americani affettati come mortadella, pancetta e salame, mentre diminuisce il successo del prosciutto cotto. In Canada, invece, si registra un segno positivo nei volumi di salumi italiani: addirittura +28,7%, trainato da salame e pancetta.

Gli altri mercati esteri di destinazione dei salumi italiani nel 2020 sono stati:

  • la Svizzera, dove sono arrivate 5.242 tonnellate di affettati (+11,7%);
  • il Giappone, con 2.752 tonnellate;
  • il Sudafrica, in crescita del 3,4%;
  • la Norvegia;
  • il Brasile;
  • la Russia, dove le esportazioni di prodotti italiani sono limitate dall’embargo in vigore.

 

Quali sono i salumi italiani più esportati all’estero nel 2020?

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