pelle del salame che viene affettato: perché toglierla
La pelle del salame: quando e perché toglierla

Il motivo e il modo migliore per sbucciare il salame

Quella di spellare il salame è una pratica comune e quasi naturale: consiste nel rimuovere la pelle del salame, ovvero la sua superficie più esterna, per svelarne l’interno di carne macinata, speziata, pressata e sottoposta a stagionatura. Ma è sempre necessario togliere la buccia del salame? E qual è il momento giusto per farlo? Scopriamo insieme tutti i segreti per gustare al meglio questo salume in modo sano.

 

Perché non si mangia la pelle del salame

La pelle del salame altro non è che il budello in cui esso è insaccato. Come abbiamo visto in questo articolo esistono diverse tipologie di budelli per i salumi: naturali, artificiali e sintetici. È ovvio che i budelli in materiale sintetico o artificiale non sono commestibili, mentre il budello naturale è costituito dalle interiora degli animali – nel caso del salame i suini – sottoposte a specifici trattamenti: tuttavia, per quanto i budelli naturali vengano considerati edibili, è sempre consigliabile evitare di mangiare la buccia insieme al salame.

 

Cosa succede se si mangia la buccia del salame?

Mangiare il salame senza togliere la pelle non provoca effetti nocivi gravi per la salute, tuttavia bisogna considerare che sulla superficie esterna del salame sono presenti solitamente le muffe della stagionatura: si tratta delle caratteristiche muffe nobili dei salumi, che svolgono una funzione molto importante durante il processo di maturazione delle carni lavorate e che si formano naturalmente sul budello naturale (su quelli sintetici industriali a volte vengono addirittura riprodotte artificialmente le muffe).

Pur essendo muffe buone nei fatti, esse non lo sono nel gusto e pertanto è meglio non mangiarle perché possono emanare cattivi sapori e odori (scopri di più sulle muffe del salame).  È invece priva di qualsiasi pericolo l’usanza di dare la pelle del salame al cane o al gatto, a patto però che si tratti di un budello naturale (quindi commestibile) e di prestare attenzione all’eventuale presenza di fili o cordini che vengono utilizzati per confezionare salami e salsiccette.

 

Quando va tolta la pelle del salame? Prima o dopo il taglio?

Proprio perché potrebbe alterare il gusto del salume, è molto importante prestare attenzione a rimuovere la muffa dal salame prima di affettarlo. Questo però non significa necessariamente togliere la buccia prima di tagliare il salame: infatti è possibile lavare con cura il budello del salame con un panno umido in modo da rimuovere le muffe superficiali e quindi affettare il salame con ancora la pelle. Dalle fette così ricavate andrà quindi poi tolta la buccia singolarmente.

In alternativa si può decidere di tagliare il salame senza la pelle, ma facendo attenzione a rimuovere solamente la buccia che copra la parte di prodotto che desideriamo consumare, lasciandola invece intatta su quella restante. Praticando una piccola incisione con il coltello lungo il budello potremo così sbucciare il salame e scoprirne la parte più rossa, che andremo poi ad affettare manualmente con il classico taglio obliquo (sai perché il salame si taglia storto? Scoprilo qui).

La porzione di salame non affettata va conservata in frigorifero ancora ricoperta dal suo budello, che svolge una funzione protettiva e aiuta il salume a mantenersi più a lungo. Scopri di più su come conservare i salumi dopo l’uso

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