bresaola della valtellina igp: dop economy italiana
DOP Economy: la Bresaola della Valtellina IGP è tra le prime 5 filiere

Il salume valtellinese ai primi posti tra le eccellenze agroalimentari certificate

Il nuovo rapporto sulla Dop Economy italiana pubblicato da Ismea-Qualivita sancisce la grande crescita del settore nel corso del 2021, durante il quale le produzioni italiane agroalimentari e vitivinicole protette dai marchi DOP, IGP e STG hanno fatto registrare cifre record. Significativo, in questo risultato, il contributo di una delle più importanti eccellenze IGP made in Italy, la Bresaola valtellinese. Scopriamo di più.

 

Il rapporto Dop Economy 2022 Ismea-Qualivita: i prodotti italiani DOP, IGP e STG

Annualmente Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) e la fondazione Qualivita, due osservatori sul comparto alimentare italiano, presentano in sinergia un’indagine sull’andamento della DOP Economy italiana, vale a dire sull’insieme delle produzioni certificate a Indicazione Geografica riconosciute nel nostro Paese. Fanno parte delle IG made in Italy tutte le eccellenze agroalimentari e vinicole protette, per un totale di 845 prodotti certificati (l’Italia è il Paese che ne conta di più: nel mondo sono 3281, di cui ben 3069 solo in Europa):

  • i prodotti a marchio DOP italiani, come salumi (prosciutti DOP, salami DOP, ecc.), formaggi DOP, vini, olio, prodotti ortofrutticoli;
  • i prodotti a marchio IGP italiani, tra cui anche i salumi IGP (scopri quali sono), vini IGP, prodotti ortofrutticoli, carni fresche certificate, ecc.;
  • i prodotti a marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita), un riconoscimento d’origine dell’Unione Europea finora accordato a 4 prodotti italiani: la mozzarella, la pizza napoletana, l’amatriciana tradizionale, i vincisgrassi alla maceratese.

 

Il rapporto relativo al 2021 evidenzia come, dopo aver tenuto durante il periodo pandemico (leggi l’articolo sulla Dop Economy 2020), il settore delle Indicazioni Geografiche italiane ha spiccato il volo con un valore di produzione che ha superato i 19 miliardi di euro (in crescita del 16,1% rispetto all’anno precedente) e le esportazioni cresciute del 12,8% per un valore dell’export pari a 10,7 miliardi. Non solo: il comparto dei prodotti DOP e IGP rappresenta il 21% del fatturato nazionale del settore agroalimentare e vede il coinvolgimento di quasi 200mila operatori.

 

La Bresaola della Valtellina IGP nella Dop Economy italiana

I prodotti a base di carne e i salumi DOP e IGP sono in tutto 43 in Italia e il valore alla produzione, secondo il rapporto Ismea-Qualivita, si attesta nel 2021 a 1,95 miliardi di euro, in crescita del 4,6% rispetto al 2020. Molto positivi, in particolare, i risultati delle esportazioni di eccellenze salumiere made in Italy all’estero dopo la contrazione del periodo pandemico: l’export di salumi certificati fa segnare un +12,7%, per un totale di 633 milioni di euro, con una significativa ripresa specialmente nei Paesi extra UE.

I primi salumi DOP e IGP per valore alla produzione nel 2021, considerando l’intera filiera produttiva, sono:

  • il Prosciutto di Parma DOP, che è al terzo posto assoluto tra tutti i prodotti cibo certificati, con oltre 80mila tonnellate prodotte nell’anno per un valore complessivo di 650 milioni di euro;

 

  • la Mortadella Bologna IGP, la mortadella certificata dal consorzio emiliano, con 38mila tonnellate e 342 milioni di euro (+13,6%) nel corso del 2021;

 

 

  • la Bresaola della Valtellina IGP, che si issa all’undicesimo posto assoluto delle denominazioni italiane, appena fuori dalla top ten generale, grazie a una produzione da 13.388 tonnellate e 241 milioni di euro nel 2021;

 

  • lo Speck Alto Adige IGP, lo speck a marchio IGP certificato, con valori simili a quelli della bresaola per volumi produttivi (13.540 tonnellate) ma minor valore (116 milioni).

 

Nonostante venga prodotta esclusivamente all’interno di un territorio geograficamente limitato, entro i confini della provincia di Sondrio come da disciplinare, la Bresaola valtellinese certificata conferma il proprio valore e produce un impatto notevole nell’intera DOP Economy italiana: a livello regionale, inoltre, la Bresaola è la seconda filiera lombarda per contributo al valore economico complessivo, dietro solo alla produzione di Grana padano.

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