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La bresaola valtellinese IGP cresce nel 2024, in Italia e all’estero

I dati di produzione del salume della Valtellina diffusi dal Consorzio di tutela

La Bresaola della Valtellina IGP è tornata nel 2024 sui dati di produzione e valore al consumo del periodo pre pandemia. È questa la buona notizia che emerge dalle rilevazioni diffuse del Consorzio di tutela del salume della provincia di Sondrio: vediamole nel dettaglio.

 

Bresaola della Valtellina IGP: dati 2024

Il Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina IGP, che riunisce e rappresenta i salumifici produttori della bresaola a marchio IGP sul territorio della provincia di Sondrio (unico luogo di lavorazione e stagionatura ammesso dal disciplinare di produzione), ha comunicato i dati di produzione e vendita del 2024, che mostrano un andamento positivo sia rispetto all’anno precedente sia in confronto con il recente passato.

La produzione di bresaola IGP nel 2024 da parte delle aziende certificate valtellinesi ha superato le 12.600 tonnellate, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno prima. Il valore al consumo del prodotto è stato di 480 milioni di euro, anche qui con un +6,5% sul 2023, ed è in crescita anche l’impatto sul territorio valtellinese dal punto di vista dell’occupazione: +4%.

Il canale di vendita più importante per la Bresaola della Valtellina IGP si conferma anche nell’anno trascorso la grande distribuzione organizzata (GDO), ma sono tante le modalità per acquistare la vera bresaola valtellinese: anche online, come sul nostro shop dei salumi dove trovi tutti i migliori prodotti del Salumificio Menatti.

 

Export bresaola IGP nel 2024

Dalla Valtellina alle tavole degli italiani e in tutto il mondo: la Bresaola IGP è un’eccellenza locale amata in tutti i continenti, come confermano i dati relativi alle esportazioni di bresaola nel 2024. L’export rappresenta infatti il 5% della produzione, pari a 14 milioni di euro come valore: una quota che fa segnare un incremento del 4,6% rispetto al 2023.

La bresaola valtellinese esportata all’estero nel 2024 ha raggiunto le 632 tonnellate. I mercati di destinazione sono stati:

  • i Paesi dell’Unione Europea, a cui è stato destinato il 72% della bresaola da esportazione (+3,2% sull’anno precedente);
  • i Paesi extra UE per il restante 28%, con un notevole incremento di questa fetta di mercato (+8,5%) e una significativa presenza di Paesi del Medio Oriente di religione islamica. La bresaola è infatti un salume non di maiale che può essere consumato anche dai musulmani.

 

Tutto questo senza poter ancora esportare la bresaola negli Stati Uniti, a causa non dei recenti dazi imposti dall’amministrazione Trump quanto dalle stringenti normative americane in tema di importazioni di prodotti di carne bovina: la Bresaola, tuttavia, ha dimostrato con appositi studi di poter rispettare i vincoli imposti dagli Usa e spera di tornare oltre oceano.

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