salame: benefici per la salute
A cosa fa bene il salame? I benefici dell’insaccato suino

Perché il consumo di salame non è così nocivo come si pensa

Di falsi miti sui salumi ce ne sono moltissimi, dalla convinzione che mangiare affettati fa venire il cancro (cosa che non è assolutamente vera, come abbiamo spiegato qui) fino alla leggenda metropolitana del salame che fa venire i brufoli (scopri i falsi miti sui salumi). E proprio il salame è considerato uno dei salumi più grassi e meno salutari, ma a torto: anche questo insaccato possiede importanti benefici per la salute. Scopriamoli.

 

I nutrienti contenuti nel salame

La composizione nutrizionale del salame è uno degli elementi cardine per sfatare alcuni pregiudizi su questo salume. Grazie a una sempre crescente attenzione dei produttori nel processo di trasformazione, alla maggiore sensibilità dei consumatori sulla qualità degli alimenti e al miglioramento delle tecniche di alimentazione e allevamento dei suini, i salumi oggi sono sempre più sani, in modo particolare per quanto riguarda l’apporto di nutrienti e sostanze all’organismo.

Le tipologie di salame esistenti sono tantissime (scopri i più famosi tipi di salame), ma generalmente il contenuto di questo insaccato consiste in:

  • proteine: il contenuto proteico del salame è mediamente elevato, come per tutti i salumi, con il vantaggio che si tratta di proteine nobili con alto valore biologico;
  • vitamine: anche il salame contiene vitamine, come le vitamine del gruppo B e in particolare la vitamina B12 che è considerata la vitamina dei salumi;
  • sali minerali, tra cui molto importanti sono zinco e ferro ad alta assimilabilità (scopri di più sul ferro eme dei salumi);
  • sale, in percentuale sicuramente più elevata rispetto ad altri affettati (scopri quali sono i salumi con meno sale) e alimenti ma con percentuali sempre più ridotte rispetto al passato, grazie all’impegno dei salumifici nella riduzione delle quantità di sale nei salumi;
  • grassi: anche quello del salame come uno dei salumi con più grassi è un altro mito da sfatare, poiché nella preparazione sono ridotti al minimo e anche perché solo un terzo sono grassi saturi, mentre i restanti sono costituiti dai cosiddetti grassi buoni (scopri di più su grassi saturi e insaturi).

 

Perché mangiare salame non fa male alla salute

È chiaro che il consumo di salame, così come quello di qualsiasi altro insaccato o affettato, deve avvenire all’interno di una dieta bilanciata e rispettando le giuste dosi quotidiane anche in relazione al fabbisogno giornaliero del nostro corpo (scopri quanti salumi mangiare a settimana). Fatta questa necessaria premessa, non bisogna demonizzare il salame che è invece un alimento in grado di apportare benefici all’organismo.

Non esistono infatti prove scientifiche di correlazioni tra il consumo regolare di salumi e l’insorgere di patologie cardiovascolari o problemi epatici, quindi possiamo escludere che mangiare salame faccia male al cuore o al fegato. Come detto il salame è un’ottima fonte di zinco (con una porzione si raggiunge un quinto del fabbisogno quotidiano), minerale molto importante per la salute di ossa, pelle e muscoli, mentre la vitamina B12 o Cobalamina previene l’anemia perniciosa e regola la produzione dei globuli rossi. Anche mettendo a confronto il salame con altri alimenti, infine, possiamo superare alcuni pregiudizi sul suo status di cibo da evitare: una porzione di salame contiene meno calorie di una di grissini o di noci, mentre il contenuto di grassi saturi del salame è inferiore a quelli di burro e cioccolato al latte.

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