3 falsi miti sui salumi da sfatare
3 falsi miti sui salumi da sfatare

Smentite su base scientifica alcune credenze diffuse sui salumi

I salumi fanno venire i brufoli

Falso. Molteplici studi scientifici hanno definitivamente assolto i salumi (come anche il cioccolato) dall’accusa di essere una delle principali cause dell’acne. La cosiddetta teoria alimentare è stata per anni indicata come spiegazione più attendibile per l’insorgere dei brufoli, identificando uno stretto legame tra i cibi assunti – e le relative quantità – con questo tipo di malattia infiammatoria, tipica degli adolescenti: in modo particolare i salumi, in quanto alimenti ritenuti generalmente (e spesso a torto) “grassi” nell’immaginario collettivo, hanno guadagnato loro malgrado la scomoda etichetta di “causa brufoli”.

In realtà non è così: è stato infatti dimostrato che l’alimentazione non è un fattore che incide in modo rilevante sulla formazione dell’acne. Di conseguenza anche i salumi vengono assolti da ogni accusa; i nutrizionisti ricordano però che un eccessivo consumo di questi cibi, ricchi di acidi grassi saturi, può a lungo andare incidere negativamente sul sistema cardiovascolare.

I salumi causano i brufoli? Non è vero

Mangiare salumi fa male al fegato

Falso. La steatosi epatica, comunemente conosciuta con il nome di fegato grasso, è una patologia del fegato che si caratterizza per la presenza di gocciole lipidiche infiltrate nelle cellule epatiche e che spesso si associa a diabete o obesità. I salumi sono stati spesso additati come alimenti nocivi per il fegato, ma anche in questo caso si tratta di un pregiudizio errato: è vero che essi, così come tanti altri cibi, contengono grassi animali in proporzioni significative e di conseguenza possono provocare elevati livelli di acidi grassi nel sangue; ma è altresì vero che l’insorgere di malattie del fegato – e in modo particolare la steatosi epatica – è collegato ad altri fattori di vario tipo, come il diabete o una predisposizione genetica, e non è dimostrato un collegamento diretto con l’alimentazione.

Anche in questo caso, non dipende da cosa ma da quanto. Occorre infatti non esagerare con il consumo di salumi e insaccati: i nutrizionisti consigliano di mangiarne una porzione di 50 grammi anche due o tre volte alla settimana, come secondo piatto. La giusta misura è un ottimo alleato della salute.

Falsi miti sui salumi: salute e benessere

I salumi sono ricchi di colesterolo

Falso. Il colesterolo è una molecola presente nel sangue e in passato è spesso stato associato a rischi e patologie di tipo cardiovascolare. In realtà esso è prevalentemente prodotto dal nostro stesso organismo e soltanto in piccolissima parte viene introdotto con l’alimentazione. Inoltre, i salumi non sono da ritenersi nemici in questo campo: la continua evoluzione delle tecniche di allevamento, la cura dell’alimentazione degli animali, la selezione delle carni e l’attenzione sempre maggiore durante la lavorazione hanno reso i salumi più salutari. Recenti ricerche hanno infatti dimostrato che i salumi contengono meno grassi rispetto al passato e quelli che contengono sono di migliore qualità perché grassi insaturi, che hanno effetti positivi sul colesterolo. Per prodotti come prosciutto cotto e pancetta, inoltre, si rileva una riduzione significativa del contenuto in colesterolo.