cibi processati industriali: danni per la salute
I cibi ultra processati causano infarti e ictus

Perché evitare il consumo regolare di alimenti industriali

Un eccessivo consumo di alimenti iper-processati può provocare gravi problemi di salute quali ischemie, ictus e infarto, in particolar modo nei soggetti già affetti da malattie cardiovascolari. È questo, in sintesi, quanto conclude un recente studio dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Neuromed, uno dei centri neurologici più autorevoli a livello nazionale molto attivo nella ricerca nel campo delle neuroscienze.

 

La correlazione tra alimenti ultra-processati e problemi di salute

Lo studio Neuromed pubblicato sulla rivista scientifica della Società europea di cardiologia, l’European Heart Journal, è stato condotto su un campione di oltre 1000 individui affetti da patologie cardiovascolari di vario genere e si è concentrato sull’alimentazione di questi soggetti in un lasso temporale superiore a 10 anni. In particolare, i ricercatori si sono focalizzati sul consumo di cibi ultra-processati all’interno della dieta quotidiana delle persone in oggetto, evidenziando un collegamento diretto tra le quantità di questi prodotti e l’aumento del rischio infarto o ictus.

I cibi ultra-processati (o iper-processati) costituiscono il quarto e ultimo raggruppamento della classificazione Nova degli alimenti e includono tutti quei prodotti alimentari che subiscono processi industriali di trasformazione (estrazione, alterazione, ecc.) con l’aggiunta di cinque o più sostanze come conservanti, additivi alimentari, coloranti, proteine idrolizzate. Sono esempi di cibi ultra processati le bibite zuccherate, i dolci industriali, gli snack e merendine confezionate, ma anche alimenti generalmente considerati innocui come le fette biscottate o gli yogurt alla frutta.

Scopri le differenze tra cibi processati e cibi ultra processati

 

Scegliere alimenti naturali e freschi al posto di cibi processati

Dei 1171 individui presi in esame, quelli che nel lungo periodo hanno mostrato un maggiore consumo di cibi iper-processati hanno avuto un rischio di secondo ictus o secondo infarto – molto probabilmente fatali – superiore di due terzi rispetto agli altri soggetti con una dieta più sana. Secondo i ricercatori che hanno analizzato i dati emersi dall’indagine, è importante evidenziare che l’aumento del rischio di patologie e problemi cardiovascolari è legato all’inserimento regolare nella dieta di alimenti non sani di origine industriale: un regime alimentare che sostituisce i prodotti freschi e naturali – verdura, frutta, legumi, carne e alimenti di origine animale – con quelli presenti sugli scaffali dei supermercati conduce a uno stile di vita non adeguato e a possibili problemi di salute.

Al contrario, bisogna privilegiare cibi freschi e minimamente processati mettendoli al centro della dieta e delle abitudini alimentari, come del resto da sempre fa il modello della dieta mediterranea. E per capire se un alimento è sano oppure no non dobbiamo limitarci al solo contenuto nutrizionale, ma guardare anche al modo in cui è processato e lavorato.

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