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Ott
Il Prosciutto Cotto è ufficialmente il Salume più consumato dagli italiani. Le ragioni di questa preferenza sono davvero moltissime e tra le più importanti abbiamo sicuramente le infinite possibilità di abbinamento con altri cibi, dalla polenta alle fresche tartine da preparare e presentare in un assortito buffet. La sua reputazione di affettato magro, sano e facilmente digeribile, fa sì che venga spesso scelto come ingrediente principale anche per il pasto dei malati. Il Prosciutto Cotto è apprezzato proprio da tutti, al punto di esser diventato anche l’ingrediente base degli omogeneizzati per bambini grazie al suo gusto irresistibile.
Cerchiamo quindi di scoprire quali sono veramente le sue preziose caratteristiche.
Il termine Prosciutto deriva da “prosciugato”. Questo risultato, per esempio nella fase di produzione del Prosciutto Crudo, si ottiene grazie alla salatura e stagionatura, mentre nel caso del Prosciutto Cotto abbiamo un passaggio in forno a vapore.
Il Prosciutto Cotto non è sempre stato così famoso: in passato esso non veniva prodotto dai contadini. Le cosce non adatte alla stagionatura (ad esempio perché troppo piccole o magre) venivano macinate e trasformate in Salami e salsicce.
L’industria alimentare ha ridefinito il Prosciutto Cotto, la cui prima invenzione risalirebbe addirittura ai celti. Per la prima volta esso fa la sua comparsa, così come lo conosciamo oggi, nel 1866.
Per la nascita del moderno Prosciutto Cotto bisogna ringraziare, paradossalmente, il Prosciutto Crudo. Quest’ultimo era sicuramente apprezzatissimo dai ceti più agiati, ma i tempi di stagionatura erano molto lunghi: bisognava aspettare almeno un anno per procedere all’assaggio. Proprio per questo motivo si è cercata un’alternativa al Prosciutto Crudo, più rapida ma altrettanto gustosa!