Sospensione per i certificatori di salumi DOP
Sospensione per i certificatori di salumi DOP

La notizia arriva in un momento di grande successo per i salumi italiani e dimostra l'importanza di vigilare sull'osservanza dei disciplinari di produzione per poter garantire ai consumatori la qualità e la genuinità dei prodotti tipici del nostro Paese.

La frode dei Prosciutti

Nel gennaio dello scorso anno, la Procura di Torino ha avviato delle indagini su diversi casi di falsi prosciutti DOP, dopo la scoperta di carni non conformi alle regole di produzione.

Moltissimi allevatori del Nord Italia sono stati accusati di frode commerciale perché avrebbero inseminato i maiali con semi di razza Duroc danese, violando così le rigorose norme del disciplinare, che prevede l'uso esclusivo di cosce di Duroc italiano.

Con il proseguimento delle indagini sono finiti tra gli accusati anche l’Istituto Parma Qualità e Ifcq Certificazioni, enti che avrebbero dovuto verificare il corretto funzionamento della filiera senza il bisogno di ulteriori interventi di controllo.

I provvedimenti a tutela dei marchi di qualità

Come risultato, a partire da oggi, i due Istituti dovranno sospendere la propria attività per sei mesi. Sarà commissariato il controllo di molti prodotti Dop e Igp, tra cui il Prosciutto di San Daniele Dop; il Prosciutto Veneto Berico Euganeo Dop; la Cinta Senese Dop; lo Speck Alto Adige Igp; il Pecorino Romano Dop; il Pecorino sardo Dop; il Prosciutto Toscano Dop; i Salamini italiani alla cacciatora Dop; il Salame Brianza Dop; il Cotechino Modena Igp; lo Zampone Modena Igp e la Finocchiona Igp.

Lo stesso provvedimento riguarda le produzioni Dop di specialità quali il Prosciutto di Parma, quello di Modena, il Culatello di Zibello e il Salame di Varzi.

Come ha sottolineato il direttore di Assica, Davide Calderona, i provvedimenti stabiliti dal Ministero delle Politiche Agricole non intaccano la fiducia riposta negli Istituti di certificazione, ma hanno come fine quello di dotarli di metodologie e mezzi più moderni ed efficaci per aiutarli ad arginare le frodi alimentari.

I certificatori, durante i prossimi sei mesi, saranno supportati da esperti per risolvere il problema e procederanno con un'applicazione rigorosa dei piani di controllo e con una verifica a livello genetico dei capi di bestiame.

I Produttori di Prosciutto di Parma, nel frattempo, si sono dichiarati parte lesa e hanno chiesto alle autorità di punire i colpevoli per aver danneggiato l'immagine del prodotto.