Anche i Giapponesi vogliono la Bresaola
Anche i Giapponesi vogliono la Bresaola

Il governo di Tokyo apre ai prodotti a base di manzo

Come avevamo anticipato sul Blog dei Salumi firmato Menatti, Unione Europea e Giappone hanno raggiunto negli scorsi mesi un importante accordo commerciale per la riduzione dei dazi per l’importazione delle merci europee in Estremo Oriente e per il riconoscimento di 210 prodotti a marchio DOP e IGP di provenienza europea. E ora si iniziano a vedere i primi risultati concreti.

L’apertura del Giappone alle carni italiane

Il Ministero della Salute del Giappone ha espresso la propria disponibilità a concludere nel minore tempo possibile i negoziati per aprire il mercato alimentare giapponese ai prodotti lavorati di carne di manzo. È quanto è emerso dalla visita effettuata in Oriente da Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo economico: un viaggio diplomatico che è caduto – non a caso – in concomitanza con la 29esima Assemblea generale dell’Italy-Japan Business Group: un meeting che ogni anno mette in contatto le comunità italiane e giapponesi con lo scopo di discutere di affari, di progetti comuni e di collaborazioni future tra i due Paesi.

Come riferito dal rappresentante italiano, il governo del Sol Levante si è detto disponibile all’importazione dei prodotti alimentari italiani a base di carne, manifestando la propria intenzione di concentrarsi inizialmente sui lavorati di carne di manzo, tra cui spicca in particolare la Bresaola della Valtellina IGP.

La Bresaola in Giappone – I vantaggi per l’Italia

“L’apertura giapponese è un’ottima notizia – spiega Scalfarotto visibilmente soddisfatto –. Al mio rientro in Italia valuteremo questa opzione con le autorità competenti, in modo particolare il ministero della Salute e le associazioni di categoria, che già hanno manifestato il loro interesse”. L’Italia conferma pertanto la propria disponibilità e attenzione per ottenere l’autorizzazione ad esportare Bresaola in Giappone, anche realizzata con carni di provenienza estera.

Diffusione delle eccellenze made in Italy in Giappone

L’apertura nipponica ai prodotti a base di carne bovina è da considerarsi molto significativa non solo perché il mercato giapponese rappresenta un nuovo territorio da esplorare e una cultura in cui i gusti e la tradizione culinaria occidentale stanno cominciando lentamente a fare breccia, ma anche perché questo tipo di alimenti pagavano ancora una sorta di embargo legato alle preoccupazioni del governo di Tokyo per il morbo della mucca pazza. Timori che ora lasciano spazio a un giustificato ottimismo, visto anche il positivo incontro tra lo stesso Scalfarotto e il viceministro Daisaku Hiraki per dare sostegno all’agroalimentare italiano anche nell’ambito dell’Economic partnership agreement (Epa) tra Giappone e UE.