Bresaola della Valtellina IGP: tutti ne parlano
Bresaola della Valtellina IGP: tutti ne parlano

Continua il successo del salume valtellinese più amato, in TV e sui giornali

Nella trasmissione di La7, Gustibus, si parla di Valtellina, turismo enogastronomico e, naturalmente, di Bresaola della Valtellina IGP. Anche Il Messaggero le dedica un articolo che ne esalta le qualità.

In viaggio nel cuore delle Alpi

La conduttrice Roberta De Matthaeis ci accompagna in un viaggio tra i paesaggi e i sapori della Valtellina. Vini, formaggi e piatti tipici amati da tutti: non solo dai valtellinesi, ma anche dai turisti che visitano il nostro territorio e da chi non ci è ancora stato. Tra le specialità più note troviamo i Taroz, piatto di origine contadina a base patate e fagiolini. Nella puntata di Gustibus del 14 gennaio vengono sapientemente preparati con un ottimo Casera DOP dallo chef stellato Gianni Tarabini, vero e proprio artigiano del cibo. Lo chef dirige insieme a Franco Aliberti la cucina La Preséf, all'interno de La Fiorida, unico agriturismo in Italia a poter vantare una Stella Michelin, conquistata nel 2013.

Seguendo il disciplinare delle cinque A (Agricoltura, Artigianato, Alimentazione, Ambiente e Arte), l'associazione La Tavola italiana, in collaborazione con Gustibus, è andata alla scoperta dei migliori prodotti della nostra valle, tra cui l'immancabile Bresaola della Valtellina IGP, con le sue eccellenti qualità nutrizionali e il suo gusto inimitabile. Amatissima in Italia e nel mondo, come abbiamo visto qualche mese fa in questo articolo del nostro blog, ne vengono prodotte circa 12700 tonnellate all'anno. 

La Bresaola Menatti è ricavata dai tagli pregiati della coscia di manzo e la sua lavorazione prevede un processo di trasformazione semplice e naturale, che vede affiancarsi le più moderne tecnologie e l'antica maestria delle tecniche tramandate di generazione in generazione. Il taglio più pregiato, la Punta d'anca IGP, corrisponde alla parte della fesa privata del muscolo adduttore e viene lasciato stagionare almeno un mese. I pezzi vengono quotidianamente controllati uno per uno per garantirne la massima qualità, seguendo gli standard stabiliti dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina IGP, di cui la nostra azienda è orgogliosa di fare parte. 

Nel suo servizio, Roberta De Matthaeis intervista Maria Cassano, biologa e nutrizionista, che descrive la Bresaola della Valtellina come un ottimo alimento, per via del suo alto contenuto di proteine, vitamina B, ferro e calcio. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, possiamo assumere 50g di affettati al giorno. La Dott.ssa Cassano consiglia di mangiare un buon piatto di Bresaola dopo l'attività sportiva: è l'ideale per chi deve recuperare le energie, oltre che per chi segue una dieta ipocalorica.

Una specialità inimitabile

Pochi giorni fa Il Messaggero ha pubblicato un interessante articolo dedicato proprio al salume valtellinese più apprezzato, a cura di Carlo Ottaviano.
 

Bresaola della Valtellina IGP Menatti

Come evidenzia il giornalista, le ricette a base di Bresaola sono moltissime, come sa chi segue il nostro blog. Dagli antipasti (per esempio gli involtini di Bresaola e caprino o il carpaccio con grana e limone) a primi più elaborati, come il risotto e i cappelletti Bresaola e mascarpone, la Bresaola è un vero jolly per ogni preparazione. 

Ottaviano osserva che, nonostante la salatura e l'essiccamento della carne siano metodi molto antichi di conservazione, diffusi anche in altri paesi, la Bresaola ha una storia del tutto peculiare. Il clima della Valtellina, essenziale per una corretta stagionatura del prodotto, e le antiche metodologie di lavorazione, infatti, determinano l'unicità di questo salume. Vista la crescente attenzione dei consumatori per prodotti sani, gustosi e di qualità, la Bresaola della Valtellina IGP è sempre più ricercata.

Un dato positivo è che, nonostante questo successo, non ha ancora subito le imitazioni che altri prodotti della tradizione gastronomica italiana hanno conosciuto negli ultimi anni. Il fenomeno noto come "Italian sounding", ovvero l'utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l'Italia per commercializzare prodotti che in realtà non hanno nulla a che vedere con il nostro paese, fortunatamente non ha coinvolto (almeno per ora) il prodotto tipico di cui i valtellinesi vanno più orgogliosi.