digiuno intermittente per perdere peso
Digiuno intermittente vs dieta mediterranea, qual è più efficace?

Perché l’astensione prolungata dal cibo non è un metodo efficace per dimagrire

Trovare una dieta per dimagrire efficace è l’obiettivo di molte persone con problemi di peso, ma spesso anche una vera e propria chimera: molte sono infatti le pseudo diete miracolose e i consigli alimentari errati che si possono trovare online, che rischiano di generare più danni che benefici. Anche per questo motivo il Ministero della Salute ha chiamato di recente il Tavolo tecnico sulla sicurezza nutrizionale (che esiste dal 2017) ad esprimersi sulla validità del digiuno intermittente, uno dei metodi più diffusi per perdere peso. Ecco le conclusioni a cui sono giunti gli esperti.

 

Digiuno intermittente: come funziona e quali sono gli svantaggi

Il digiuno intermittente (whole day fasting) è un tipo di regime alimentare restrittivo – anche se non è del tutto corretto definirlo tale, dal momento che si tratta più propriamente di un principio – che prevede di alternare momenti di consumo di cibo a prolungate finestre di totale digiuno. Si tratta di una sorta di evoluzione del digiuno prolungato, come quello per esempio osservato per motivi religiosi in alcune culture, che ha come obiettivi quelli di dimagrire e aumentare la massa muscolare mediante un’apposita e intensa attività fisica associata alla dieta.

Il digiuno intermittente consiste solitamente in due distinte modalità: o una formula in cui si alternano interi giorni di digiuno e giorni in cui si può mangiare liberamente, oppure una formula oraria che prevede per esempio 16 ore di astinenza dal cibo seguite da 8 ore di alimentazione libera (oppure 18 e 6), articolate in 3 pasti giornalieri (pasto appena svegli, colazione, pranzo, poi digiuno fino al giorno successivo).

Digiunare durante la giornata per molte ore, o per interi giorni, secondo gli esperti non è un metodo salutare per il dimagrimento: gli effetti del digiuno sul metabolismo, per quanto oggi ancora da approfondire adeguatamente, interessano da vicino i ritmi circadiani e i meccanismi biologici del nostro corpo. La restrizione calorica indotta con il digiuno a step costringe l’organismo ad adeguare il metabolismo: se da un lato questo può avere effetti positivi sui radicali liberi, sulla riduzione della spesa energetica, sulla quantità di tessuto adiposo e in definitiva anche sul peso – e sono proprio questi i vantaggi del digiuno intermittente che i suoi sostenitori sottolineano – tuttavia ciò non rappresenta un regime alimentare corretto e consigliato per dimagrire, poiché non è adatto per bambini, ragazzi e anziani, non fornisce una corretta educazione alimentare, non considera una corretta ripartizione dei nutrienti nella dieta.

 

Miglior metodo per perdere peso: la dieta mediterranea

La restrizione calorica, sottolineano gli esperti del Ministero nel documento “Sicurezza ed efficacia delle varie forme di digiuno nella dietoterapia finalizzata alla perdita della massa grassa”, è alla base di una dieta efficace per perdere peso e combattere l’obesità, ma deve essere portata avanti in maniera consapevole e bilanciata, senza estremi, nel contesto di un’alimentazione corretta e di uno stile di vita attivo e sano, per non avere effetti nocivi sulla salute.

Ecco perché la dieta migliore per chi è sovrappeso o desidera perdere peso è ancora il regime ipocalorico della dieta mediterranea. L’approccio dietoterapeutico della dieta mediterranea rimane il più efficace per contrastare l’aumento di peso e prevenire l’obesità e altre patologie, attraverso un’alimentazione che consenta la restrizione calorica ma al contempo riesca a garantire all’organismo i nutrienti fondamentali di cui necessita secondo il fabbisogno giornaliero, alternando diverse tipologie di alimenti nelle corrette dosi di assunzione.

Scopri di più su come funziona la dieta mediterranea

La raccomandazione finale degli esperti è quella in ogni caso di rivolgersi a un nutrizionista per scegliere il migliore modello alimentare e metodo di dimagrimento in funzione delle caratteristiche personali del singolo individuo.

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