Abbiamo cambiato le nostre abitudini di spesa
Abbiamo cambiato le nostre abitudini di spesa

Cosa comprano gli italiani al supermercato durante la quarantena

L’emergenza coronavirus in Italia dura ormai da oltre un mese e mezzo: era infatti il weekend del 7-8 marzo quando entravano in vigore le prime misure parziali di limitazioni agli spostamenti e alla vita sociale con l’obiettivo di frenare un contagio che stava facendo passi da gigante soprattutto nelle regioni del nord.

E mentre tutti attendiamo con speranza la data del 4 maggio, quando si ipotizzano le prime graduali misure di ritorno alla normalità, possiamo tracciare un’analisi di come sono cambiate le nostre abitudini in questi quasi due mesi di quarantena: lavorative, alimentari e di consumo.

 

Cosa cambia con la quarantena: lavoro, dieta, spesa

Se dal punto di vista professionale la quarantena forzata ci ha portato in dote lo smart working (scopri la dieta ideale per chi lavora da casa), anche il nostro modo di mangiare quotidianamente ha dovuto adattarsi alle nuove condizioni: per milioni di italiani pranzare a casa anziché in ufficio durante la settimana è una novità, così come non uscire a cena nel weekend. La permanenza forzata in casa, inoltre, ci spinge più facilmente verso la cucina e il frigorifero durante le pause dal telelavoro o semplicemente per ingannare la noia: questo può essere un bene, se introduciamo spuntini negli orari corretti (riscoprendo per esempio l’importanza di una merenda sana) o se rinunciamo agli snack delle macchinette per la frutta fresca, oppure avere conseguenze negative su linea e salute se abusiamo del cibo durante la giornata o se ricorriamo troppo spesso alle ordinazioni con consegna a domicilio. Qui abbiamo provato a dare alcuni consigli per mangiare meglio durante la quarantena.

A cambiare, però, sono soprattutto le abitudini di spesa degli italiani. Le limitazioni alle uscite di casa e il rischio contagio hanno imposto una maggiore dilazione nel tempo degli acquisti: non si esce più ad acquistare il pane tutti i giorni, ma si tende a fare la spesa una volta alla settimana. E poi c’è il vero e proprio boom degli acquisti online, anche di generi alimentari, con molti supermercati che offrono il servizio della consegna della spesa a domicilio. Di qui il principale cambio di rotta delle famiglie italiane: fare scorta di generi alimentari anche per lunghi periodi.

 

Quali alimenti acquistare in quarantena

I dati Istat sulle vendite al dettaglio dei beni alimentari del mese di febbraio parlano di un 7,8% in più in volume. È probabile che su queste rilevazioni pesi la vera e propria corsa all’acquisto che si è scatenata alla fine del mese in maniera abbastanza incontrollata, quando in molti hanno preso d’assalto i supermercati temendo di dover fronteggiare un periodo di reclusione forzata o l’assenza di approvvigionamenti. Inizialmente, come abbiamo potuto osservare anche dal vivo sugli scaffali dei negozi, i prodotti più venduti sono stati il famigerato alcol denaturato, le salviette igienizzanti e i guanti monouso. I generi alimentari più richiesti in quarantena, invece, sono stati le farine e le miscele (+82% nel mese di marzo secondo i dati Iri), il lievito di birra (+70%) e la carne in scatola conservata in gelatina naturale (+82%), seguiti da legumi e cereali secchi, pasta, riso e sughi pronti. Insomma, stando ai dati di vendita della media e grande distribuzione possiamo osservare una duplice tendenza: da un lato sono tante le famiglie che hanno pensato di riempire la dispensa per evitare di rimanere a secco di viveri, dall’altro sono sempre più gettonati gli ingredienti per cucinare in casa anche gli alimenti che prima si era soliti acquistare. Del resto, basta dare un’occhiata ai social network per rendersi conto di come gli italiani in quarantena si siano riscoperti pizzaioli e panettieri.

Se sono in crescita i consumi di frutta e verdura, che hanno un’importante funzione di rafforzamento delle difese immunitarie, anche la presenza della carne nel carrello degli italiani pare aver trovato nuovo impulso. Un’indagine condotta da Gambero Rosso tra i rappresentanti delle macellerie del Paese mostra un incremento della richiesta e dei consumi di carne: soprattutto bistecche, bolliti, polli e animali interi, stracotti. Anche in questo settore si osservano la volontà di fare scorte di carni e la riscoperta del piacere di cucinare in casa.

E i salumi? Non sono alimenti veicolo di contagio, come abbiamo visto qui, anzi rappresentano un’ottima soluzione per mangiare carni di qualità e inserire i corretti nutrienti nell’alimentazione: Bresaola della Valtellina IGP, Prosciutto crudo e cotto, Speck e gli altri prodotti insaccati made in Italy offrono varietà alla dieta, sicurezza alimentare, nuove possibilità di ricette (scopri le ricette con i salumi Menatti) e durano a lungo conservati in frigorifero o congelati in freezer.

E inoltre i salumi Menatti si possono acquistare online e ricevere a domicilio: clicca qui e inizia subito la tua spesa.