Il prosciutto alla conquista della Cina
Il prosciutto alla conquista della Cina

I salumi italiani tra i più importati nel mercato cinese

La Cina è il più grande importatore al mondo di carne di maiale. Un dato che non può non interessare le aziende alimentari del nostro Paese, universalmente considerate un’eccellenza in campo enogastronomico.

E infatti i prodotti italiani sono stati i primi a farsi largo sul mercato cinese. Già a partire dal 2003, infatti, il Ministero della Salute aveva intrapreso una missione a Pechino allo scopo di intavolare un accordo per l’esportazione dei prosciutti italiani. La conclusione delle – complesse – trattative era arrivata solo tre anni più tardi, nel 2006, con il via libera definitivo ai commerci.

Solo nel settembre scorso, tuttavia, si è risolta positivamente una delicata questione che aveva visto il temporaneo blocco cinese alle importazioni dal nostro Paese, a causa di una malattia infettiva riscontrata negli allevamenti suini del sud Italia: gli organismi preposti hanno certificato l’indennità da tale patologia della Marcoregione del Nord, che va dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia fino all’Emilia Romagna.

Uno sblocco che favorisce l’esportazione verso la Cina soprattutto delle carni fresche suine e dei prodotti a breve stagionatura.

Il sorpasso del prosciutto spagnolo

Proprio questo blocco ai prodotti italiani ha rallentato la conquista del mercato cinese e ha favorito uno storico sorpasso messo a segno dalla Spagna. Gli 1,8 milioni di euro di vendite registrati nel 2016 fanno del prosciutto spagnolo il più esportato in Cina, seguito dal prosciutto italiano con 1,4 milioni.

Si configura un testa a testa tra le due nazioni, dal momento che la terza posizione di questa particolare graduatoria è occupata dalla Francia, decisamente staccata con un volume di vendita di “soli” 30mila euro annui. Francia che si conferma il principale mercato di esportazione dei prosciutti dalla Spagna, superiore addirittura a quello cinese.

Salumi italiani esportazione

L’accordo Ue-Cina sulle indicazioni geografiche

Un altro importante tassello si è aggiunto all’inizio di giugno, quando Unione Europea e Cina hanno raggiunto un’intesa per la pubblicazione ufficiale di 200 indicazioni geografiche da considerare protette e da proteggere reciprocamente. L’accordo, che sarà firmato ufficialmente nel corso dei prossimi mesi, mette così al riparo una serie di prodotti considerati eccellenze da contraffazioni e imitazioni.

La lista delle indicazioni geografiche (Dop e IGP) protette riconosciute da Bruxelles e Pechino comprende 100 prodotti cinesi e 100 europei, tra cui per esempio feta e champagne. L’Italia fa la parte del leone e si è vista riconoscere un’eccellenza in più rispetto alla Francia, 26 contro 25. Tra i prodotti italiani riconosciuti a livello europeo come specialità protette figurano Prosciutto di Parma, Grana Padano, Prosciutto San Daniele, Mozzarella di Bufala Campana e anche la Bresaola della Valtellina IGP.