salame vegano, affettati veggie e salumi vegetali con tofu e seitan
Affettati vegani e salumi vegetali: fanno male?

Perché le alternative veggie ai prodotti di carne non sono salutari

Vegetariana o vegana, la dieta senza carne e senza alimenti di origine animale si è sbizzarrita negli ultimi anni nel cercare prodotti alternativi in grado di sostituire i comuni alimenti di un regime alimentare equilibrato e onnivoro ispirato alla dieta mediterranea, con conseguenti fenomeni di “meat sounding” (scopri di più). Così, fra gli altri, sono arrivati in commercio i salumi veggie e gli affettati vegetali, prodotti che però sono molto lontani dagli alimenti a base di carne che pretendono di sostituire: e anche il loro profilo nutrizionale non può essere equiparato, anzi lascia spesso a desiderare. Scopriamo perché.

 

Cosa sono i salumi vegani e vegetali

Tra i sostituti della carne compaiono prodotti alimentari a base vegetale che non contengono alcun ingrediente di provenienza animale e si prestano così a essere consumati anche da vegetariani e vegani. Gli affettati vegetali e i salumi vegan sono esempi di tali prodotti: alternative ai salumi tradizionali che non contengono carne ma riproducono più o meno fedelmente le principali caratteristiche di insaccati e prosciutti, dalla consistenza alla praticità di poter essere consumati a fette fino al gusto, anche se su questo particolare c’è molto da opinare.

Negli affettati vegani la carne è sostituita generalmente dal seitan, ottenuto dal glutine di frumento, che è presente in dosi corpose perché in grado di conferire la compattezza e consistenza tipiche dei salumi; inoltre vengono poi aggiunti ingredienti di vario tipo, tutti rigorosamente di origine vegetale, come tofu, farina di soia, farine di legumi, e poi soprattutto spezie e erbe aromatiche. Infatti, poiché il seitan e gli altri ingredienti principali degli affettati vegetali sono sostanzialmente insapore è necessario ricorrere ad aromi naturali o additivi per dare gusto a questi prodotti: curcuma, aglio, curry, pepe, amido di mais, fiocchi di patate, paprika, e molti altri ancora.

 

Affettati veggie: esempi

Tra i salumi per la dieta vegana che non contengono carne possiamo trovare:

  • il mopur, simile al cotechino;
  • il salame vegano;
  • lo speck vegano;
  • il muscolo di grano;
  • affettato di seitan;
  • wurstel di seitan.

 

Perché i salumi vegani non fanno bene alla salute?

Gli “affettati vegetali al gusto di”, i salumi vegan e gli altri surrogati alternativi alla carne hanno sollevato diverse perplessità da parte dei nutrizionisti per la loro composizione e il loro valore nutrizionale: molti hanno infatti osservato come questi prodotti rischiano di essere nocivi per la salute anche più degli alimenti tradizionali che pretendono di sostituire, i quali peraltro non sono così da demonizzare poiché la qualità dei salumi italiani è decisamente alta e i produttori si orientano sempre più verso gli affettati benessere (scopri di più).

I principali rischi dei salumi alternativi per la salute sono rappresentati dagli ingredienti impiegati, che spesso sono molto numerosi allo scopo di sostituire efficacemente la carne senza però perderne il gusto, mentre proprio la semplicità degli ingredienti è uno dei segreti dei salumi (scopri per esempio gli ingredienti della bresaola). Per cercare di riprodurre il gusto del prosciutto o del salame, insomma, gli affettati vegani impiegano additivi alimentari, sciroppi, olio di semi o di palma, amidi e altre sostanze che hanno un elevato contenuto di grassi o sono a rischio di intolleranze alimentari.

Anche il profilo nutrizionale dei salumi veg non è soddisfacente secondo gli esperti: spesso questi prodotti ultraprocessati contengono una dose di proteine non sufficiente, e comunque di proteine vegetali a basso valore biologico, e al contrario elevate quantità di grassi e carboidrati. Pensare di sostituire completamente la carne con alternative di origine vegetale, dunque, non è consigliabile nemmeno quando si parla di salumi e affettati, senza contare il problema del gusto: nessun surrogato dell’industria alimentare potrà mai essere equiparabile al sapore di una fetta di prosciutto o di bresaola.

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